lunedì 3 giugno 2024

Kharankhui, dove mito e realtà si fondono

Dopo Furiae: Storie Fantasy di Donne Ribelli, torno in libreria con un nuovo romanzo! 

KHARANKHUI è una storia di guerrieri, guerriere, spiriti e sciamani. Parla di imperfezione, bullismo, coraggio. E la cosa più bella è stata poterla scrivere al fianco di Angelo Berti: uno di quei fratelli capaci di vedere dietro la coltre di pensieri che a volte mi agitano e di completarmi. 

È un romanzo ispirato al mondo orientale e, come nel Bushido degli antichi samurai, il concetto della morte è molto presente: non che ci piaccia per forza avere una predilezione per i temi oscuri (okay, forse un po'), ma ogni buona storia ha sempre bisogno di un grande nemico. Ha bisogno che i protagonisti lottino contro le loro paure più grandi, e noi con loro. 

La più grande paura dell'uomo è la morte, e noi l'abbiamo resa molto vicina all'essere concreta in Jigshuurt, l'ombra del Dio della morte. Perché un'ombra? Perché spesso le nostre più grandi paure personali lo sono: un'ombra di quello che ci è accaduto in passato, un'ombra di quanto potrebbe accadere in futuro. 

Kharankhui è tante cose insieme e nessuna. Fonde fantasy, romanzo di formazione, folklore orientale, spiritualità. Contiene la poeticità della fiaba e la grinta, nei combattimenti, del grande genere Sword & Sorcery. È tante cose e non ha bisogno di essere nessuna in particolare. Speriamo tanto che almeno alcuni la considerino una buona storia, ma noi siamo già contenti di poterla definire con orgoglio "imperfetta", perché proprio nella mancanza di perfezione puoi trovare anche l'unicità. Perché tutto è unico e ha solo bisogno di trovare la propria strada.

Buon viaggio,

Alfonso

KHARANKHUI

Perfino la morte ha invidia del cuore umano.

1260 d.C. Nelle terre desolate dove un tempo fioriva l’Immenso Oceano Verde, il sogno di Gengis Khan vacilla. Rekasha, il suo sciamano, evoca l’ombra del Dio della morte nel disperato tentativo di riportare in vita il grande imperatore, ma l’oscurità risvegliata è insaziabile e si aggira per la steppa, cibandosi di cuori e anime.
Marco Polo è soltanto un bambino quando suo padre Niccolò si ritrova al centro di una guerra tra mondi. Quello “di sotto” governato dagli dèi e dagli sciamani, e quello di sopra, in cui il destino ha scelto i suoi improbabili eroi: Suna, la bambina-strega, e Khirtai, il giovane guerriero, chiamati insieme a Mørk l’Oscuro a combattere forze oltre ogni immaginazione umana.
In un viaggio nelle lande inospitali dove il khan un tempo regnava, Suna, Khirtai e Mørk dovranno affrontare assassini, divinità e i loro stessi fantasmi per salvarsi dall’ombra che minaccia di ghermirli. La chiave è una spada, il simbolo di un potere antico che potrebbe fermare il Dio della morte, ma a quale prezzo? Kharankhui è un’avventura epica in cui mito e realtà si fondono. È il percorso di crescita di un ragazzino che scopre di essere più di un guerriero, all’interno di un mondo che sfida i confini del la leggenda per riscriverla.
Possono amore e lealtà trionfare su una maledizione eterna?

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Copertina di Andrea Falsetti.
Pubblicato da AltreVoci Edizioni.


giovedì 13 luglio 2023

Angelo Berti. Alla scoperta dell'anima di Ravenna

Angelo Berti è uno degli autori più poliedrici e talentuosi che ho il piacere di rappresentare per la mia nuova agenzia letteraria Controvento. Esce ora, nel giugno 2023, il suo tredicesimo romanzo: Sibyllae, un thriller storico ambientato nella sua Ravenna e che parla a tutti gli effetti della città di Ravenna, della sua anima, della sua storia. Ho avuto l'occasione di intervistarlo in occasione della presentazione di debutto del libro.   


Che cosa ci puoi dire di questa nuova avventura? Qualche curiosità?


Ciao Alfonso, hai detto bene, è una nuova avventura, essendo un genere fuori dalla mia zona di conforto quale è il fantastico! Curiosità? Certamente sì. La più ghiotta riguarda il principale personaggio del libro. Federico Galdi esiste realmente, dotato delle stesse specializzazioni citate nel libro. Mentre pensavo al protagonista e ne tracciavo le caratteristiche, mi sono accorto che erano incarnate già in lui. In pratica mi sono ritrovato con un personaggio già caratterizzato e pronto all’uso.

Per la cronaca, Federico Galdi è un bravissimo autore della casa editrice Plesio. (Altra curiosità: anche la direttrice editoriale, Giordana Gradara, è citata nel libro come se stessa!)

Sei stato finalista al premio Italia con Nonaroth. Qual è il primo ricordo che hai della scrittura, la prima volta che hai immaginato una storia?

Be', con Nonaroth è come se quel premio lo avessi vinto, visto che chi se lo aggiudicò quell’anno è un autore da decine di migliaia di copie vendute più di me. Ma andando ancora più indietro nel tempo, ricordo molto bene l’idea del mio primo romanzo. Forse è meglio definirlo tentativo di romanzo, dato che l’opera è rimasta incompiuta. Scritta in piena adolescenza con una macchina da scrivere di altri tempi. Una Remington dove dovevi battere sui tasti con un martello. Non l’ho mai finito, eppure sarebbe ancora oggi una storia attualissima. Non svelo oltre: non si sa mai che un domani non la voglia riprendere.

Ma la mia prima immaginazione è ancora più antica: risale all’infanzia. Sono sempre stato un sognatore, per questo ho tante storie da raccontare.

Il tuo romanzo, Sibyllae, è ambientato a Ravenna. L'autrice N.K. Jemisin scrive che «Ogni città ha un'anima». Secondo te qual è l'anima di Ravenna?

Mi ricordo di quando ho intervistato Nora K. Jemisin. Molto cordiale e disponibile. E brava. Non so però cosa l’abbia indotta a quella riflessione. Certamente, per quanto riguarda l’anima di Ravenna, la risposta è senza dubbio la sua storia! Radicata nelle sue fondamenta di palafitte già 3600 anni prima della fondazione di Roma. Peccato che molti ravennati invece la diano per scontata e non la capiscano. La sua storia, intendo! Pensa che fino a un paio di decenni fa, in agosto, a Ravenna non trovavi un’attività aperta. Una città con questo patrimonio artistico/culturale e a pochi chilometri dal mare ha sempre avuto una potenzialità turistica impressionante, capita temo troppo tardi.

In questi giorni torna al cinema Indiana Jones. Possiamo ritrovare degli elementi avventurosi anche qui nelle pagine di Sibyllae?

Ti posso citare proprio una fase del libro: «Non sono un indiana Jones delle biblioteche: sono un docente, non un ricercatore!». 

È un thriller, e in verità gioco più sulla tensione che sull’azione, che comunque non manca.

So che essere coerente con i fatti storici è sempre stato molto importante per te. È stato necessario fare una ricerca storica per Sibyllae?


Per scrivere le quasi duecento pagine del romanzo (sì, non è molto lungo, ma ho uno stile di scrittura che poco si presta a testi sopra una certa mole) ho raccolto quasi duecento pagine di documentazione. E per arrivare a queste ho dovuto visionarne almeno il doppio, ma credo siano molte di più. Si prova comunque una soddisfazione enorme, quando trovi collegamenti insperati che ti aprono risvolti di trama coerenti.

Quanto spazio hai dedicato alla verità e quanto all'immaginazione?

Posso risponderti che Sibyllae è tutto storia, ma è anche tutto immaginazione.

Se permetti ti cito un’altra frase del mio libro: “Non è storia, è leggenda macchiata di storia, come tutte quelle storie inserite in contesti reali che fanno sembrare reale anche l’assurdo.”

Io ho una mia filosofia di pensiero sulla scrittura: "Non annoiare mai". Ti ci ritrovi? E quanto influisce sul tuo stile di scrittura?

Caspita, Alfonso, potrebbe essere il mio motto! Il mio stile di scrittura è tutto legato all’azione. Aborro molto l’inutile, anche se a volte sono obbligato a usarlo perché risulta funzionale alla storia, e posso citarti un dialogo tra me e l’editore:

«Se vuoi lo posso allungare, anche di cinquanta pagine, ma sarebbe tutta “fuffa”!».

Ci sono libri che, se dovessi metterci io le mani, da mille pagine le ridurrei a duecento e non perderesti niente della storia. Ma so che ci sono lettori che amano quel tipo di narrazione e li rispetto. Anche io ho cominciato così, poi ho dovuto affinarmi. Ora penso di avere un mio stile, anche se spesso mi hanno (esageratamente) accostato a Joe Abercrombie o George R.R. Martin (che ancora non sono riuscito a trovare il tempo di leggere). 

Ci sono delle regole per scrivere il thriller storico?

Questo è il mio primo cimento nel genere. Non sono in grado di dire se ho seguito delle regole o ho solo messo a frutto le intuizioni che ho colto leggendo molto di altri autori.

Ritengo che sia fondamentale compiere delle ricerche accurate, senza fermarsi alla prima fonte, e solo quando si raggiunge una certa padronanza della Storia, allora puoi permetterti di manipolarla quel poco che risulta funzionale a quanto si sta scrivendo.

Devi essere consapevole di cosa stai modificando, proprio per essere coerente e corretto. In questo caso penso che la prima legge della scrittura sia valida anche in questo caso: scrivere di ciò che si conosce. E per conoscere la storia, bisogna studiarla, non solo leggerla.

Glenn Cooper. Dan Brown. Clive Cussler. Marcello Simoni. C'è un autore in particolare che ti ha ispirato per Sibyllae?


Ho conosciuto Marcello Simoni, e proprio parlando con lui mi ha iniziato all’approccio corretto per questo genere di romanzi. Specificatamente per Sibyllae, certamente Dan Brown. Non perché lo apprezzi particolarmente ma perché la struttura del Codice da Vinci si adattava molto alla storia di Sibylla. Ma non direi che si trattasse proprio di ispirazione, quanto di motivazioni puramente tecniche.

Lambda e Plesio Editore, entrambi diretti da Giordana Gradara, incominciano a vantare una produzione estesa e sempre più interessante. Ci consiglieresti alcuni loro titoli?


La produzione di Plesio/Lambda è eterogenea e raccoglie molti generi. Plesio, all’interno del fantasy, ha il coraggio di osare su testi che potrebbero essere considerati anche sperimentali. Senza però trascurare le narrazioni classiche. Mi piacciono di Giordana la passione, la competenza e la serietà e il fatto di avere voluto mantenere il marchio Plesio legato solo alla narrativa fantastica. Lambda è nata proprio dall’esigenza di volere distinguere il lavoro fatto sul marchio Plesio. Di fatto, Lambda è una collana mainstream, aperta a quasi tutti i generi. Devi sapere che personalmente sono restio a indicare testi in generale. Posso dirti quelli che ho letto e che mi sono piaciuti, ma consigliare proprio no. Ognuno ha i suoi gusti di lettura e non sempre coincidono con i miei, per cui posso dirti che tutti i titoli di Plesio/Lambda hanno i loro lettori. Andate sul loro sito e scopriteli. Qualcosa che vi piace c’è sicuramente.

Puoi acquistare Sibyllae qui!

La trama: uno strano uomo ha ingaggiato Federico Galdi per rintracciare cinque misteriosi incunaboli. Ma perché disturbare un professore di storia per dei testi consultabili online? Che segreto celano quei libri? Mentre cerca di destreggiarsi tra enigmi e leggende a cui per primo non crede, alla ricerca del legame tra una rosa e il Mausoleo di Teodorico, il docente metterà a repentaglio la sua vita per proteggere una verità troppo grande per essere rivelata.

Angelo Berti è nato a Cortemaggiore nel 1963. Vive a Ravenna. Ha pubblicato tredici romanzi e diversi racconti, e nel 2018 è arrivato in finale al Premio Italia con il romanzo Nonaroth. È stato direttore del blog Fantasy Planet di La Corte Editore. Tante le sue interviste sui blog di settore agli autori più rappresentativi del fantastico (Terry Brooks, Nora K. Jemisin, Licia Troisi, Jonathan Carrol...).

giovedì 8 dicembre 2022

CONTROVENTO. Procedere in contrasto con le idee dominanti

Ti presento CONTROVENTO: il mio nuovo servizio di talent scouting letterario!

Sei uno scrittore e ti serve aiuto per capire se la tua storia funziona? Scopriamolo. Sogni di vedere pubblicato il tuo libro? Troviamogli casa insieme.

Sei un lettore? Che genere di romanzi ti piacerebbe vedere pubblicato? Suggeriscimi ai tuoi amici scrittori!

Per maggiori info: editing.controvento@gmail.com




domenica 5 dicembre 2021

FURIAE. Storie Fantasy di Donne Ribelli

Finora ho sempre scritto di uomini: assassini, guerrieri e antieroi. A tre anni da Folklore, ecco adesso il mio nuovo libro, tutto dedicato alle donne. Spero che le mie Furiae vi piacciano!

FURIAE: Storie Fantasy di Donne Ribelli

Cover art by Michaela M. Wave

«Una narrazione coraggiosa e intensa come le donne di cui racconta. Un libro per ricordare che ognuna di noi ha in sé una forza inarrestabile. Donne che lottano e che non si spezzano. Donne che non si piegano. Donne, creature meravigliose.» @bookvolchitsa

«Le credono fragili, inferiori, delicate. Ma Furiae è un turbine di parole che vi mostrerà il mondo forte e ribelle delle donne coraggiose.» @carrousel_de_livres

LE FURIE NON SI ARRENDONO MAI. Sono donne che affrontano la vita sospinte dalla libertà, l’amore, il coraggio e la giustizia. Una lettura ideale se ami la storia e i miti. Se nell’avventura proprio ti ci butti. Se lotti sempre contro i pregiudizi e un briciolo di oscurità non guasta.


Insieme a Tisifone volerai fin sopra le mura del Tartaro. Senza identità, con pistola e misericordia in pugno, combatterai nella Spagna burrascosa dei conquistadores. Al fianco di Naaktara percorrerai le sabbie impervie della Duat: l’oltretomba egizio. E in una Lombardia trecentesca, con la piccola Rosa e Grifo, scoprirai che anche l’Italia può essere fredda come le fiabe più oscure.

Le donne sorprendenti di FURIAE non sono guidate solo dalla violenza e dalla vendetta. Perché si può essere orgogliose, combattive, tenaci e inarrestabili anche lottando per un’emozione intensa come l’amore.

lunedì 3 giugno 2019

Watson. Un Folklore tutto italiano

Quando il fantasy italiano strappa al passato i suoi Diavoli e le sue fiabe più oscure... Un grande Grazie a Elena Romanello per questa bella recensione di FOLKLORE:

«Spesso si sente dire che in Italia non abbiamo una tradizione legata al fantastico paragonabile a quella anglosassone: forse il nostro fantastico non è stato valorizzato alla stessa maniera ma è molto presente, come dimostra il volume antologico Folklore edito da Watson edizioni.
È un viaggio nelle tradizioni fiabesche, fantastiche, legate a creature sovrumane e a tradizioni antichissime della nostra penisola [...], dalle Anguane venete ai Benandanti del Friuli, dai Cucibocca della Basilicata ai Diavoli valdostani, dalle Donne della Foresta siciliane alle Galorce toscane, dalle Masche del Piemonte alle Janare molisane. Streghe, folletti, animali mannari, creature che mescolano religiosità e paganesimo, tradizioni arcaiche come la caccia selvaggia: si scopre presto che nelle Regioni italiane ci sono patrimoni di storie che nulla hanno da invidiare a quelle di Irlanda e Scozia.»

La recensione completa su: 


sabato 16 febbraio 2019

Premessa al fantasy italiano che verrà

Che cos'è il fantasy italiano?

È un fantasy che non ha paura di mostrarsi per quello che è. Anzi, che emerge proprio per quello che è: un fiume in piena – no, un Acheronte – di storie che hanno preso il meglio da H.P. Lovecraft, R.E. Howard, George Martin e Joe Abercrombie, di cui sono un po' figlie, riversando però in così tanta cupa, esasperata realtà anche il nostro immenso patrimonio letterario e genetico. Non dimentichiamo che nel nostro sangue scorre pure qualche goccia dell'ambiziosissima Roma, delle visioni di Dante, dell'estro di Leonardo, del coraggio dei Mille, del fango di Ungaretti, dell'impeto di D'Annunzio, dell'amore di Calvino per le nostre fiabe.

Meglio ancora, il fantasy italiano ha in sé la magia del nostro patrimonio folkloristico. Mettiamo via per un po' le corazze smaltate di principi e figli cadetti e facciamo spazio a male ombre, diavoli, serpi, anguane, masche, janare, cucibocca e gatti indemoniati. 

Aggiungiamoci un soffio di iroNia picaresca mettendoli sulla strada di poveri cristi lontano da casa, vuoi perché scappati da una guerra persa in partenza, vuoi perché han perso tutto a dadi in qualche postribolo di carogne più furbe, e avrete un assaggio di quello che sta succedendo alla nostra alta letteratura: una miscela di incubi, di acciaio e di inchiostro. Di sudore, alcol e fiabe sempre più oscure.

Non so se esista di meglio, ma spero sia il fantasy italiano che verrà.

Per seguire gli sviluppi di questa meravigliosa corrente letteraria, non mi resta che consigliarvi – ciascuno con le proprie peculiarità e sfumature – Acheron Books, gli ebook di Delos Digital in collaborazione con Heroic Fantasy ItaliaIgnoranza Eroica, Italian Sword & SorceryLa Corte Editore e Watson Edizioni.

L'illustrazione è tratta dall'antologia FOLKLORE della Watson, per la quale c'è stata la piacevole occasione di riunire gli autori di molti piccoli editori sopra elencati. 
Art by Vincenzo Pratticò




lunedì 24 dicembre 2018

Cinque consigli di lettura senza data di scadenza

Se come il sottoscritto fate parte di quelli che, Natale o non Natale, un bel libro in regalo è sempre accetto, vi consiglio cinque titoli da non lasciarvi sfuggire:

Folklore

Venti fiabe dannate che, come antiche mappe, esplorano il fantastico italiano nella sua poliedricità. Verso il futuro e verso il passato.

«Un tempo i vecchi raccontavano storie ai nipoti davanti al fuoco. Ma Folklore non è un libro per bambini: è un grimorio maledetto, che ci piace immaginare riscoperto dopo tanti anni magari proprio sotto qualche brace. Un’impresa di folli che hanno scovato resoconti di diavoli e streghe e sortilegi infami. Di assassini e orrori sconcertanti. Venti fiabe dannate intorno alle quali, forse, persino il buio un poco indietreggia.»

Contiene un Bestiario illustrato.

FOLKLORE. Antologia fantastica sul folklore italiano - Watson Edizioni

Eternal War

Intrighi di potere e battaglie di uomini, spiriti e Santi con la cornice fiorentina della Divina Commedia!  



Firenze, tredicesimo secolo. La guerra tra Guelfi e Ghibellini distrugge intere famiglie. Tutta la Toscana è sconvolta, ma le due fazioni non sanno che la loro guerra è solo il pallido riflesso di uno scontro che dura da secoli tra i misteriosi abitanti delle lande dello Spirito. Con ogni mezzo a sua disposizione, Kabal, spirito guida della famiglia Cavalcanti, trama per non soccombere e conquistare il potere. Ha un asso nella manica: il suo nuovo capofamiglia umano, il guerriero e poeta Guido Cavalcanti. Per salvare la sua città e coronare il suo sogno d'amore, Guido dovrà inseguire il miraggio di una pace impossibile, e in questo lo aiuterà un giovane e timidissimo poeta, di nome Dante Alighieri... 

Eternal War - Gli Eserciti dei Santi - Acheron Books

Mondo in Fiamme

Re e mercenari, bambini prodigi e spiriti e draghi. Un ponte tra il fango di Martin e i sogni di Tolkien.


Il mondo porta ancora le cicatrici profonde di una guerra rovinosa. La pace che ne è seguita è stata fondata sul disprezzo da sovrani voraci e da infidi funzionari di palazzo. Dopo vent’anni, però, una nuova era è alle porte. Tutti se ne rendono conto.
Re Qilvere è convinto che questa porterà alla definitiva supremazia del suo regno; Re Leukas lotta contro il rimorso per gli orrori compiuti dal proprio padre e contro l’imminente annientamento del suo popolo; Re Ralgaon e la sua corte sono alla ricerca di un’alternativa all’età della sopraffazione.
I grandi sovrani si affannano nell'illusione di poter condurre un mondo del quale sono soltanto passeggeri, mentre sullo sfondo, si muovono popolani, soldati e cavalieri, ognuno alla ricerca del proprio posto in una scacchiera pericolosa, di un luogo sicuro nel quale vivere l’avvento della nuova era.
Nel vasto continente, però, solo una ragazzina dalla pelle ricoperta di tatuaggi sa che cosa sta per succedere davvero, e lo sa perché è stata lei a scatenarlo. Creature antiche, poteri a lungo dormienti e in eterno conflitto, stanno per risvegliarsi e reclamare quel mondo che li aveva dimenticati. Dopo l’inverno appena concluso, gli uomini si chiedono che cosa aspettarsi dalla nascente primavera, ma il futuro sembra avere in serbo nient’altro che cenere.


Sherlock Holmes - tutti i romanzi e tutti i racconti

Ogni casa dovrebbe custodire un libro da venerare.

«Quando hai eliminato l’impossibile, quello che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità. Elementare, Watson!» 

Uno studio in rosso
Il segno dei quattro, Il mastino dei BaskervilleLa valle della paura oltre a decine di magistrali storie brevi: ecco riuniti in un unico volume i quattro romanzi e i cinquantasei racconti che vedono come protagonista il prototipo di tutti gli investigatori di carta, Sherlock Holmes, l’astuto, imperturbabile, imprevedibilmente ironico detective londinese, sempre accompagnato dal fido compagno Watson.

Sherlock Holmes. Tutti i romanzi e tutti i racconti - Arthur Conan Doyle | Oscar Mondadori

Trottole


Per ricordarci, con equilibrata dolcezza, che non c'è un solo essere al mondo che non si trovi di fronte all'enormità dell'esperienza del vivere.

Per dodici anni il pattinaggio artistico è stato la vita di Tillie.
Ogni mattina prima dell’alba sui pattini, tutto il giorno ghiaccio ed esercizi, nel fine settimana le gare. Per buona parte dell’infanzia e dell’adolescenza quel mondo freddo e scintillante è stato il suo porto sicuro, il suo rifugio dallo stress della scuola, dei bulli, della famiglia.
Poi però Tillie è cresciuta. Al liceo ha scoperto la passione per il disegno, ha deciso di non iscriversi all'università ma di frequentare la Scuola d’Arte. Ha trovato una fidanzata, e insieme il coraggio di fare coming out. E ha capito che, come un paio di pattini della misura sbagliata, i palazzi del ghiaccio erano diventati troppo stretti per lei.
Dedicato solo apparentemente al mondo del pattinaggio artistico, Trottole è un graphic memoir intenso e delicato sulla fatica di crescere e trovare se stessi. Un racconto per immagini e parole che ha tutta la grazia e la forza di un perfetto salto sulle lame.


Trottole - Tillie Walden | Oscar Mondadori