Dal film Il destino di un guerriero |
Mi
chiamo Jari Lanzoni, ho trentasei anni e da poco vivo a San Lazzaro
di Savena con la mia fidanzata, Francesca. Ho fatto i lavori più svariati e in questo momento trascorro le notti come receptionist in un
prestigioso hotel a San Lazzaro. Sono da sempre appassionato di
narrativa e ludica; ho iniziato a pubblicare dal 2000 una serie di
racconti di genere fantastico. Nel 2008 ho potuto veder stampato il
mio romanzo Domatori di Draghi presso Delos Books e la trilogia
del gioco di ruolo Il Mondo di Eymerich con Wild Boar. Ormai da
una decina di anni mi dedico alla Scherma Storica presso la Sala
d’Arme Achille Marozzo, passione che facilmente coniugo con la
narrativa.
RICORDO AI LETTORI CHE SEI STATO IL MAESTRO D'ARME DELLA SAGA DI MAGDEBURG. VUOI PARLARCI DI QUESTA PARTICOLARE ESPERIENZA?
RICORDO AI LETTORI CHE SEI STATO IL MAESTRO D'ARME DELLA SAGA DI MAGDEBURG. VUOI PARLARCI DI QUESTA PARTICOLARE ESPERIENZA?
Istruttore,
Alfonso! Istruttore! I veri Maestri d’Arme sono morti ahimè, e
chiunque si fregi di questo titolo nell'ambito della Scherma Storica è sempre da guardare con un forte sospetto.
In
realtà fu solo un lavoro di ricerca e ghost writing. Mi fu
consigliato Magdeburg - L’Eretico dal fumettista Francesco
Mattioli per le scene di combattimento. Il romanzo mi piacque molto
per la grande capacità descrittiva di Altieri, ma in merito ai
combattimenti facevo davvero fatica a comprenderne le dinamiche.
Chiesi a Valerio Evangelisti un contatto con Altieri e mi offrii di
dargli qualche dritta. Ci scrivemmo per qualche tempo, poi ci
incontrammo un paio di volte. In particolare una domenica ci vedemmo
presso la palestra dove tenevo i corsi e armi alla mano ci divertimmo
a sceneggiare dal vivo alcune sequenze.
In
merito al contesto militare, oltre al materiale a mia disposizione ho
usufruito del trattato Gründtliche Beschreibung der kunst des
Fechten di Joachim Meyer, ma fu preziosissimo l’apporto della Disciplina Universale dell’Arte Militare fornito
dall’Istruttore di Scherma Antica Paolo Tassinari. Altieri in
seguito mi “onorò” inventandosi una “Posta de Lanzone”, una
guardia di spada a due mani nel secondo libro della trilogia (che in futuro potrebbe diventare una saga, dato che in occasione del Modena Fantasy 2010 Altieri aveva accennato a un quarto volume dal possibile titolo La Via della Spada, n.d.a.).
DALLA SPADA
ALLA PENNA. QUANTO HA INFLUITO IL RUOLO DI ISTRUTTORE DI SCHERMA
STORICA SULLE TUE OPERE E, IN PARTICOLARE, SU PORTATORI DI CAOS?
Be',
dopo gli ultimi anni di studio affronto i capitoli dedicati al
combattimento, all’epica della battaglie e alla guerra in maniera
meno “libera”, avendone anche una visione più cruda e
prudenziale. Anche se si prova una naturale e atavica eccitazione nel
combattimento, non per questo desidero far passare il concetto che la
violenza omicida - e non è un controsenso rispetto alle mie passioni
e a quanto scrivo - vada ammessa e giustificata. Non a caso quasi tutti
i protagonisti vivono di guerra e si approcciano lucidamente, con
fredda perizia, all’arte del combattere. Questo non li rende
personaggi “buoni” o “positivi”: semplicemente sono coscienti
delle proprie azioni. Viceversa, in questo e in un altro romanzo in
lavorazione fanno una fine assai meschina quei personaggi che
elargiscono cieca brutalità, soccombendo alla bestialità della
violenza.
Copertina di Stefano Baldo |
Infine
non posso pensare di scrivere una storia d’avventura senza
divertirmi a inserire stranezze, citazioni o curiosità. La stessa
copertina di Stefano Baldo riporta l’insolita arma di uno dei
protagonisti, uno Scudo da Taglio della duellistica tedesca.
In
Portatori di Caos sono anche citati alcuni passi di due Maestri
d’Arme, quelli veri, Giacomo di Grassi e Giovanni dalle Agocchie, i
cui nomi sono ovviamente storpiati. I vari combattimenti (ve ne sono
in tutto tre molto lunghi e sceneggiati) riportano piccole nozioni
apprese nei miei anni di studio, incluse palesi scempiaggini che
tutt’ora circolano nell’ambiente rievocativo.
Sul
mio sito web Vivere Altre Vite saranno a disposizione dal 30 marzo
anche delle “Note Storiche su un mondo che non esiste”, ossia
tutti i riferimenti ad armi e metodi di combattimento che pur
presenti in un mondo fantasy provengono da tradizioni realmente
esistite.
SU
QUALI DETTAGLI TI SEI CONCENTRATO DI PIU' ALL'INTERNO DEL LIBRO?
Su
aspetti di anempatia, disumanizzazione e indifferenza che ho inserito
in momenti di passaggio o in descrizione di contesti.
In
un ambiente aspro e ostile gli uomini possono cooperare tra loro per
sopravvivere con uno sforzo comune, che nel tempo deve portare a una
coscienza comune, oppure imbarbarirsi, abbandonarsi a istinti
predatori, viltà, atrofizzando la propria sensibilità.
Vorrei
dire che è un mio volo pindarico, ma la medesima anempatia con cui
nel romanzo un vecchio muore abbandonato nel mezzo di un mercato
fiorente, o ricche famiglie di mercanti si trastullano dell’agonia
di uno schiavo, io la posso ritrovare nel pestaggio di un portatore
di handicap da parte di ricchi studenti annoiati, nel comune orrore
di non voler accogliere il diverso o sulla trasformazione di persone
in risorse umane quantificabili e cancellabili se ritenute superflue.
I
TUOI SCRITTORI PREFERITI?
Direi
quelli i cui romanzi e saggi tendo spesso a rileggermi, e quindi
Martin, Evangelisti, Tuchman, Tolkien, Eco, Montanelli, sopratutto
Guareschi.
E
UN LIBRO CHE NON HAI IL CORAGGIO DI LEGGERE?
A
quattordici anni, in piena ondata ormonale, salgariana e
fumettistica, mi fu regalato il romanzo Incompreso di Florence
Montgomery. In copertina figurava il volto tristissimo di questo
ragazzo biondo vestito da damerino, contrapposto a uno sfondo ancora
più deprimente dai colori blu pastello e grigio. Una mazzata emotiva
clamorosa che faceva figurare le canzoni di Masini come motivetti dei
Gem Boy. Ringraziai per il regalo e lo imboscai da qualche parte in
libreria. L’ho visto di recente durante un trasloco. Me ne parlano
tutti bene, ma ancora devo affrontarlo.
COME
RIASSUMERESTI IN POCHE RIGHE PORTATORI DI CAOS? CHE COSA RAPPRESENTA
PER TE?
I
TUOI PROGETTI FUTURI?
Ho
appena terminato due progetti paralleli: “Dharca”, un racconto a
episodi che dovrebbe uscire su Fantasy Magazine, ambientato nello
stesso mondo di Portatori di Caos; credo che sarà pubblicato online
contestualmente all’uscita del romanzo. Nello stesso periodo uscirà
il Gioco di Ruolo di Portatori di Caos, un e-book scaricabile dal
sito della Wild Boar.
In
questo momento sto finendo un romanzo comico in merito alla mia
esperienza nel campo delle Onoranze Funebri. Terminato quello, ho tra
le mani un romanzo storico in buona parte già scritto e sceneggiato,
ambientato nel 1399 e omaggio a un mio mentore tutt'altro che
sconosciuto. Intanto sto continuando a scrivere tracce dei vari
capitoli di “N’il”, in un certo senso la continuazione, o un
altro aspetto, di Portatori di Caos. Conto di finire almeno due di
questi tre progetti entro l’anno.
GRAZIE INFINITE, JARI! RICORDO AI LETTORI E AGLI APPASSIONATI DI SCHERMA STORICA CHE POSSONO SEGUIRTI SU Arte di Scrimia E Vivere Altre Vite
COME NEL CASO DI TOBY RICE (VEDI PRECEDENTE INTERVISTA), ANCHE PORTATORI DI CAOS E' ACQUISTABILE IN PREVENDITA AL PREZZO SCONTATO DI 10 € DIRETTAMENTE DA QUI: EDITRICE GDS - Acquista PORTATORI DI CAOS
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