domenica 26 agosto 2012

Dieci consigli a casaccio sull'arte dello scrivere

Non cominciare il romanzo con una “d” eufonica.

Non stracciarle già dal primo capitolo con l'albero genealogico del protagonista e l'origine del mondo dal quale proviene.

Nei discorsi diretti, non rimarcare il nome del tuo personaggio al termine di ogni frase solo perché ritieni di averne scelto uno figo.

Se devi copiare le frasi della pubblicità, almeno sfrutta quelle più originali.

L'accento sul “sì” affermativo non è una sbavatura sul dizionario. 

Prima di inviare il romanzo alla casa editrice fai partire il controllo ortografico di Word: farà pure schifo, ma almeno gli accenti e gli apostrofi te li consiglia.

Quando ti telefonerà Stephen King batti un colpo. Fino ad allora piantala di idolatrare il tuo stile perché “è fatto in un certo modo e conviene lasciarlo esattamente com'è”.

Nel 90 % dei casi, gli autori di una casa editrice non hanno potere decisionale sulla valutazione del tuo manoscritto.

Non far finta di sapere l'inglese se poi riporti i termini allo stesso modo dei concorrenti del Grande Fratello.

Considerando che certamente e inutilmente e conseguentemente li starai utilizzando per niente, il gerundio e gli avverbi inutili sono da abbattere quanto l'uso del “che”.

4 commenti:

  1. Fanno anche cose ben peggiori ahimè...

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  2. Eh, eh, già. Queste sono le basi. ;D
    Un abbraccio!

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  3. Stupenda lista, mi sto sbellicando! Grande Al... devo dare un'occhiata ai miei gerundi XD

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  4. Grazie, Rita! Alla fine serviranno soprattutto a me, vedrai! :D

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