lunedì 16 ottobre 2017

Nella testa dei grandi editori. La punteggiatura nel discorso diretto

Alcune indicazioni utili su punti e virgole nel discorso diretto.

Dal film Ghostwriter.
«Dunque.» Alla fine parlò, e mise un che di definitivo nella parola. «Dunque. Dovevi farti notare da lui, vero? Dovevi attirare l'attenzione. Ebbene. Ha deciso cosa fare di te.» (L'apprendista assassino, Robin Hobb, Fanucci)

VIRGOLETTE BASSE (CAPORALI) O VIRGOLETTE ALTE (APICI)? 

Se ti stai chiedendo che punteggiatura usare per il discorso diretto, la maggior parte delle case editrici opta per le virgolette basse. Le puoi inserire premendo alt insieme ai numeri 0171 per ottenere « e alt insieme a 0187 per » (ne approfitto per segnalarti anche alt 200 per scrivere la È).

Le alternative alle caporali, comunque, esistono. Nel romanzo sci-fi Tutti a Zanzibar di John Brunner, Urania ricorre al trattino lungo: 
– Spicciatevi! – gridò l'ufficiale di rotta. – Muovetevi, per l'amor del cielo!
La differenza sta nel fatto che non occorre chiudere il parlato con il trattino. Semplice, no? Un po’ meno (finché non ci fai l’abitudine) lo è sapere dove mettere i punti e le virgole: ogni editore ha il proprio modo di uniformare.

COME RAGIONANO I GRANDI EDITORI?

Di solito, il punto che conclude il periodo viene inserito prima delle virgolette di chiusura: 
«Sai che cos'è quello?» sussurrò. «È l’ultravioletto.» (NecronomiconH.P. Lovecraft, Oscar Draghi)
Io faccio lo stesso per i romanzi che correggo: 
«Sfiderò l'inferno e la morte pur di salvarti. Starai bene, Griselda. Lo giuro sulla mia anima.» (Francesco Battaglia, ClericusAmazon)
Art by Antonello Venditti

Il punto va alla fine delle virgolette solo se il parlato è preceduto dai due due punti, come in questa frase de Il Battello del Delirio (George Martin, Oscar Fantastica):
L’uomo al tavolo spinse via la zuppa, indicò la sedia di fronte a sé e disse: «Ti stavo aspettando. Prego, accomodati».
Fanucci, invece, il punto fuori dalle virgolette lo omette sempre. 

L’evidente disprezzo del ragazzo per Burrich mi sorprese a tal punto che sbottai: «Fitz. Mi chiama Fitz.»

E PER LE VIRGOLE?

Ecco alcuni esempi pratici:

Longanesi aggiunge la virgola dopo le caporali per tutti i discorsi diretti, come ne Il trono senza re di Bernard Cornwell.

«Già, ci vorrebbe proprio un po’ di birra», brontolai.


Rizzoli evita le virgole se spezza il parlato con un inciso.

«Non c’è più niente da fare» disse «e dobbiamo sbrigarci.»

ma fa un’eccezione quando la frase tra virgolette prima e dopo viene considerata come due discorsi diretti autonomi. 

«Senti, Enrico,» disse Giacomo, inforcando la bicicletta «ho bisogno di parlarti.»

In Tutti a Zanzibar, Urania inserisce la virgola al termine dell’inciso. 

– In primo luogo – disse con tono di noia l'ufficiale di rotta, – le persone che recapito qui preferisco non pensarle come persone. 

PUNTINI DI SOSPENSIONE

I puntini di sospensione son sempre tre e, per quasi tutti gli editori, non vanno spaziati dalla parola che li precede, mentre uno spazio deve separarli dalla parola che segue. Quando il parlato di apre con i puntini, Piemme non stacca la parole che segue.

«...forse, non so... non ricordo» balbettò.

PUNTI INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI

Quando i punti interrogativi o i punti esclamativi sono seguiti dalle virgolette, dove va messo il punto? Ti mostro la scelta di alcune case editrici.  
Il detective chiese: «A che ora ha sentito lo sparo?». (Piemme)
Lui domandò: «Come stai?». Poi sbottò: «Ci mancherebbe altro!». (Rizzoli)
Lui disse: «Me ne vado!» (Sperling)
GERARCHIA NELLA PUNTEGGIATURA

Quali virgolette bisogna scegliere quando occorre inserirle all'interno di un discorso diretto? La scelta optata da Piemme mi sembra la più corretta. Nei dialoghi si usano le virgolette basse (« ») all'inizio e alla fine delle battute. Se all'interno di queste ne sono richieste altre, si usano le virgolette alte (“ ”) e per un’ulteriore citazione interna si usano le apicali singole (‘ ’). Nel caso, invece, di frasi pensate e non pronunciate meglio ricorrere alle virgolette alte o al corsivo.

( © Alfonso Zarbo | agenzia letteraria Controvento)
http://alfonsozarbowriter.blogspot.it/ 

Nessun commento:

Posta un commento