La prima intervista è dedicata ad Antonio Lanzetta, prossimo all'esordio con Ulthemar – La Forgia della Vita, volume edito nella collana fantasy di Editrice GDS sotto la mia diretta cura.
Immagine tratta da Spartacus - blood and sand |
ANTONIO
LANZETTA, UN FORGIATORE DI SOGNI
Antonio,
cosa puoi dirci di te?
Sono
un ragazzo di trentun'anni di Salerno che soffre di doppia
personalità: dalle otto del mattino alle cinque e trenta del
pomeriggio vivo la mia vita da impiegato di banca, con tanto di
giacca e cravatta, per poi indossare i panni di nerd una volta
tornato a casa. Libri, videogiochi, film: tutto ciò che è fantasy e
“non-reale” mi appassiona ed entusiasma fin da bambino.
Com'è
nata la tua passione per la scrittura? E perché ti sei cimentato
nella narrativa fantastica?
Scrivere
è per me una diretta conseguenza del leggere. In prima media la
professoressa di italiano mi assegnò come compito quello di leggere
un libro e riassumerlo. Io scelsi La Spada di Shannara di Terry
Brooks. Ricordo ancora le facce dei miei compagni di classe che
ascoltavano, rapiti, mentre raccontavo loro di Brona, il Signore
degli Inganni, o della battaglia di Tyrsis. Crescendo, ho divorato
intere saghe senza però mai cimentarmi con la scrittura. Solo da
qualche anno è maturata dentro di me la convinzione di avere
qualcosa da raccontare agli altri e, quindi, il coraggio di sedermi
davanti a un monitor e farlo.
Quali
sono i tuoi scrittori preferiti?
Ovviamente
Terry Brooks: i suoi libri mi hanno accompagnato durante la crescita
e mi hanno emozionato quando, a distanza di dieci anni dalla mia
“prima volta”, ho deciso poi di rileggerli. Se Brooks è per me
un grande, non sono da meno autori quali R.A. Salvatore o George R.R.
Martin, il quale mi ha fatto innamorare dei suoi personaggi e mi ha
tenuto incollato alle pagine delle Cronache del ghiaccio e del
fuoco, come se per me leggere fosse diventato un bisogno primario.
Molti
traggono ispirazione non solo dalla letteratura e dalla
cinematografia, ma anche dal campo musicale. Tu cosa pensi di questa
sinergia tra narrativa e musica?
Avendo
sulle spalle un passato decennale di musicista, quale bassista dei
Kernel Zero, devo dire che la musica ha sempre avuto un ruolo
importante nella mia vita. A chi non è mai capitato di sognare a
occhi aperti, mentre nelle cuffie ascolti la tua canzone preferita?
C’è sempre musica nella mia stanza, soprattutto quando scrivo. Aiuta a concentrarmi.
Quali
dettagli pensi di avere curato di più nella trama e nelle scene
di Ulthemar – la forgia della vita?
Ulthemar è
il mio esordio in tutti i sensi. Con questo romanzo ho cercato di
mettere su carta un mondo che era ben definito nella mia testa da
tempo, con le sue razze, la sua morfologia, le sue battaglie. Spero
di essere riuscito a descriverlo al lettore proprio come io lo vedo.
Chi legge La Forgia della Vita deve essere lì, al fianco
dei miei personaggi.
Copertina di Ignazio Piacenti |
Se ti chiedessero di riassumere il tuo lavoro in poche righe, che cosa risponderesti?
Ulthemar
è un fantasy in cui non ci sono principesse da salvare, draghi da
uccidere o vampiri fotomodelli dalla pelle che risplende sotto i
raggi del sole. I protagonisti del mio romanzo sono delle nullità,
dei reietti, ma che si troveranno a combattere contro chi vuole
privare l’umanità della cosa più importante al mondo: la vita.
Quanta
importanza dai a coloro che lavorano dietro alle quinte di un libro
per la buona riuscita del prodotto?
La
mia esperienza da “scribacchino-super-dilettante” mi porta alla
conclusione che un libro è come una spada: se vuoi fare male, la
lama deve essere affilata! E non c’è miglior cote al mondo di un
editor, che può limare le pagine di un romanzo per metterne alla
luce i punti di forza. Nel mio caso, l’editing è stato soprattutto
un momento didattico, che mi ha permesso di migliorare la mia tecnica
e lo stile narrativo.
Progetti
futuri?
Mentre
attendo di poter affondare la faccia nelle pagine del mio
romanzo (uscirà tra pochi mesi per Edtrice GDS), ho
preso parte ad alcune iniziative editoriali quali ad esempio l’albo
di fantascienza in eBook, Scritture Aliene, edito da EDS. Sto
raccogliendo le idee per un mio prossimo romanzo che si distanzi per
un momento dal percorso narrativo iniziato con Ulthemar: ho
in mente altri personaggi e mondi ai quali spero di dedicarmi per
l’inizio dell’estate.
Thorentar, di Ignazio Piacenti |
Grazie!
Questo romanzo rappresenta un pezzo della mia vita e mi onora sapere
che ti sia piaciuto. Il mio obiettivo era quello di dare
a Ulthemar una dimensione “cosmica”, e spero di esserci
riuscito. Sono un fan di Star Wars e amo le influenze che
la fantascienza può avere sul fantasy classico. Mi sono sempre
chiesto come sarebbe stato se per una volta a combattere gli alieni,
invece che i marines americani, ci fossero stati nani in armatura e
ascia! Purtroppo però hai ragione: il fantasy classico non “tira”
più a confronto di altre tipologie di libri che vengono catalogate
sotto lo stesso genere. Basta entrare in una qualsiasi libreria e
vedere la distribuzione dei libri sugli scaffali del reparto fantasy
per capire che i guerrieri, i maghi e i draghi, raffigurati sulle
copertine, stanno perdendo la battaglia contro le lune piene, i
vampiri a dorso nudo, le biondone con i denti affilati e tutto quel
nero, tanto, troppo nero! Eppure ci sono personaggi che sono
immortali: Aragorn, Allanon, Drizzt Do'Urden, Caramon e Raistlin,
Garet Jax. Nessuna logica commerciale, o tendenza, potrà mai
spezzarli!
Ringrazio Antonio per l'intervista, augurandogli un profondo "in bocca al Targaryen"!
Se volete continuare a seguirlo, la sua fan page su Facebook è la seguente:
Ulthemar - La Forgia della Vita (Antonio Lanzetta)
Ringrazio Antonio per l'intervista, augurandogli un profondo "in bocca al Targaryen"!
Se volete continuare a seguirlo, la sua fan page su Facebook è la seguente:
Ulthemar - La Forgia della Vita (Antonio Lanzetta)
Da non perdere allora!!
RispondiEliminaIn bocca al lupo!!!
Glielo auguriamo tutti, Shea!
RispondiEliminaBel nome! C'eri al Lucca and Comics 2010 ad ascoltare Terry Brooks? E' simpaticissimo! ^__^
Ciao!
Grande Antonio!
RispondiEliminaGino