Dopo Furiae: Storie Fantasy di Donne Ribelli, torno in libreria con un nuovo romanzo!
KHARANKHUI è una storia di guerrieri, guerriere, spiriti e sciamani. Parla di imperfezione, bullismo, coraggio. E la cosa più bella è stata poterla scrivere al fianco di Angelo Berti: uno di quei fratelli capaci di vedere dietro la coltre di pensieri che a volte mi agitano e di completarmi.
È un romanzo ispirato al mondo orientale e, come nel Bushido degli antichi samurai, il concetto della morte è molto presente: non che ci piaccia per forza avere una predilezione per i temi oscuri (okay, forse un po'), ma ogni buona storia ha sempre bisogno di un grande nemico. Ha bisogno che i protagonisti lottino contro le loro paure più grandi, e noi con loro.
La più grande paura dell'uomo è la morte, e noi l'abbiamo resa molto vicina all'essere concreta in Jigshuurt, l'ombra del Dio della morte. Perché un'ombra? Perché spesso le nostre più grandi paure personali lo sono: un'ombra di quello che ci è accaduto in passato, un'ombra di quanto potrebbe accadere in futuro.
Kharankhui è tante cose insieme e nessuna. Fonde fantasy, romanzo di formazione, folklore orientale, spiritualità. Contiene la poeticità della fiaba e la grinta, nei combattimenti, del grande genere Sword & Sorcery. È tante cose e non ha bisogno di essere nessuna in particolare. Speriamo tanto che almeno alcuni la considerino una buona storia, ma noi siamo già contenti di poterla definire con orgoglio "imperfetta", perché proprio nella mancanza di perfezione puoi trovare anche l'unicità. Perché tutto è unico e ha solo bisogno di trovare la propria strada.
Buon viaggio,
Alfonso
KHARANKHUI
Perfino la morte ha invidia del cuore umano.1260 d.C. Nelle terre desolate dove un tempo fioriva l’Immenso Oceano Verde, il sogno di Gengis Khan vacilla. Rekasha, il suo sciamano, evoca l’ombra del Dio della morte nel disperato tentativo di riportare in vita il grande imperatore, ma l’oscurità risvegliata è insaziabile e si aggira per la steppa, cibandosi di cuori e anime.
Marco Polo è soltanto un bambino quando suo padre Niccolò si ritrova al centro di una guerra tra mondi. Quello “di sotto” governato dagli dèi e dagli sciamani, e quello di sopra, in cui il destino ha scelto i suoi improbabili eroi: Suna, la bambina-strega, e Khirtai, il giovane guerriero, chiamati insieme a Mørk l’Oscuro a combattere forze oltre ogni immaginazione umana.
In un viaggio nelle lande inospitali dove il khan un tempo regnava, Suna, Khirtai e Mørk dovranno affrontare assassini, divinità e i loro stessi fantasmi per salvarsi dall’ombra che minaccia di ghermirli. La chiave è una spada, il simbolo di un potere antico che potrebbe fermare il Dio della morte, ma a quale prezzo? Kharankhui è un’avventura epica in cui mito e realtà si fondono. È il percorso di crescita di un ragazzino che scopre di essere più di un guerriero, all’interno di un mondo che sfida i confini del la leggenda per riscriverla.
Possono amore e lealtà trionfare su una maledizione eterna?
Copertina di Andrea Falsetti.
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